San Rocco

San Rocco

Autore: Ignoto cartapestaio salentino del XIX sec. (bottega di Antonio Maccagnani?)
Titolo: San Rocco
Comune: ALEZIO (LE)
Luogo: Alezio (LE), chiesa Santa Maria Addolorata
Diocesi: Nardò-Gallipoli
Datazione: seconda metà del sec. XIX
Restauri:
Caratteristiche: cartapesta e terracotta policrome, 190 cm h
Iscrizioni:

Notizie storico-artistiche

Ad Alezio San Rocco, compatrono del piccolo paese salentino – la patrona è l’Assunta, meglio conosciuta come Santa Maria della Lizza, i cui festeggiamenti principali si tengono il 15 agosto, mentre il 27 agosto si svolgono le celebrazioni minori chiamati ‘la Lizziceddha’, che vedono però come protagonista una bella statua lignea settecentesca (per maggiori notizie vedi almeno Maglio 1991) – viene insolitamente festeggiato non il 16 agosto, giorno liturgicamente dedicato al santo, ma la terza domenica di ottobre. La ragione di tale anomalia si lega, pare, a ragioni prettamente civili, ossia a quel giro di piccole fiere autunnali, documentate ad Alezio già dal Settecento, organizzate da importanti famiglie contadine nelle loro contrade.
Una era la fiera in onore dell’Addolorata che si svolgeva la seconda domenica di ottobre di ogni anno nei pressi della chiesetta rurale di Maria Santissima dei Sette Dolori, l’altra era la fiera dedicata a Santa Maria della Purità, che si teneva invece la terza domenica di ottobre nei pressi della cappella omonima. Il diffondersi e l’intensificarsi nel paese del culto verso San Rocco, le cui origini e motivazioni sono ignote e che forse sono legate a qualche evento traumatico per il quale si richiese l’intervento del santo Taumaturgo, determinarono però l’istituzione di un’altra fiera a esso dedicata probabilmente entro lo stesso XVIII secolo. Fatto sta che questa, col passare del tempo crebbe di importanza rispetto alle due più antiche, le quali a un certo punto vennero accorpate nella seconda domenica di ottobre; mentre la fiera di San Rocco, fissata alla domenica seguente, venne presto definita ‘fiera autunnale’.
D’altro canto, come attestato da un documento del 1954, l’impossibilità di tenere la fiera in onore del santo ad agosto, mese della sua festa liturgica, nasceva dal fatto che già da secoli – almeno dal 1640, data di un manoscritto che ne parla – si svolgeva la ormai celebre fiera della Lizza presso il famoso santuario mariano (su quest’ultimo evento cfr. Ferrari 2009). Dimodoché anche la festa religiosa in onore di San Rocco si fece coincidere coi giorni della fiera a lui intitolata; laddove nello stesso mese di ottobre ad Alezio era allestito anche un mercato tradizionale che, già convenzionalmente definito ‘di ottobre’, a un certo punto venne anch’esso ribattezzato col nome del santo di Montpellier.
Nel frattempo il culto aletino a San Rocco conobbe un notevole incremento dopo il 1918, quando la credenza popolare imputò all’intercessione del Santo, secondo protettore della diocesi di Nardò-Gallipoli e invocato sempre per i suoi poteri taumaturgici, il debellamento della tristemente famosa epidemia conosciuta come ‘influenza Spagnola’ (notizia stavolta documentata: Archivio storico diocesano di Gallipoli, Richiesta del Comitato di San Rocco del 26 Novembre 1918, busta 2).
Ancora oggi l’apertura della fiera di San Rocco, segnata alle 7 della mattina della domenica deputata da una salva di saluto, rappresenta uno dei momenti più significativi e attesi dei festeggiamenti civili in onore del compatrono di Alezio.
Festeggiamenti che sono stati accompagnati nel corso del tempo dalle rinomate e tipiche luminarie salentine, da incontri culturali, concerti bandistici, spettacoli pirotecnici, esibizioni musicali, tutti eventi preceduti da un triduo di celebrazioni liturgiche in onore del santo; anche se il culmine e al contempo la fusione tra lo spirito religioso e quello civile della festa si ha con la processione del simulacro in cartapesta di San Rocco per le vie principali di Alezio il giorno della vigilia, la sera del sabato e dopo la messa solenne, il cui inizio anche in questo caso viene salutato da una fragorosa salve.

La statua trova spazio durante l’anno sull’altare di uno dei due cappelloni che chiudono i bracci del transetto della chiesa parrocchiale di Santa Maria Addolorata, edificata con pianta a croce greca tra il 1838 e il 1875, sul sito di una precedente fabbrica del XII secolo; altare su cui in alcuni anni è stata anche esposta l’infiorata, ovvero una composizione di fiori che riproduce l’immagine del santo.
Rocco vi è raffigurato coi tipici abiti da pellegrino – corti e larghi pantaloni verdi, tunica gialla corta, aperta sul davanti e annodata in vita, un mantello nero cui è sovrapposto il sanrocchino dello stesso colore – tutti bordati d’oro; egli, inoltre, calza degli scarponi marroni con risvolti di tela bianca, tiene poggiato sulla spalla il cappello a larghe falde e reca appesa sul fianco sinistro la fiasca legata a una cintura. Il santo è poi reso facilmente riconoscibile dagli immancabili attributi iconografici: il bordone impugnato con la mano sinistra, il cane con in bocca la pagnotta che lo guarda mansueto dallo steso lato, le due conchiglie ai lati del sanrocchino. Secondo la consueta iconografia la figura indica con la mano destra la piaga ben in vista sulla gamba opposta, avanzata a tale scopo, mentre punta lo spettatore con sguardo fisso e quasi assente.
Nonostante le vistose ridipinture che nel corso del tempo l’hanno di certo deturpata, occludendone e semplificandone le forme plastiche e le qualità cromatiche, la statua, su cui non sono state rinvenute finora notizie dettagliate, palesa ancora in certi dettagli, come le realistiche e tese mani venose, le movimentate pieghe cartacee delle stoffe e il viso dai tratti marcati con ciocche e riccioli di capelli e barba ben definiti, le ottimi capacità tecniche del suo ignoto artefice. Cartapestaio che proprio per tali motivi formali dovrà essere rintracciato in quella grande fucina di talentuosi maestri che fu, nella seconda metà dell’Ottocento, la bottega di Antonio Maccagnani. Vera tale ipotesi, l’epoca di esecuzione dell’opera d’arte cartacea dovrebbe quindi essere prossima a quella di conclusione dei lavori della chiesa che la ospita (1875).

Bibliografia
  • Santi. Il regno dei cieli raccontato dalla terra, a cura di A. Maglio, supplemento a «Il Quotidiano», 1991, vol. I, pp. 14-15.
  • I. Ferrari, La fiera della Lizza. Oltre 500 anni di storia, San Cesario di Lecce 2009.
Sitografia
Galleria
Ignoto cartapestaio del sec. XIX (bottega di Antonio Maccagnani?), San Rocco. Alezio (LE), chiesa di Santa Maria Addolorata
Ignoto cartapestaio del sec. XIX (bottega di Antonio Maccagnani?), San Rocco. Alezio (LE), chiesa di Santa Maria Addolorata
Ignoto cartapestaio del sec. XIX (bottega di Antonio Maccagnani?), San Rocco, part. Alezio (LE), chiesa di Santa Maria Addolorata
Ignoto cartapestaio del sec. XIX (bottega di Antonio Maccagnani?), San Rocco, part. Alezio (LE), chiesa di Santa Maria Addolorata
Ignoto cartapestaio del sec. XIX (bottega di Antonio Maccagnani?), San Rocco, part. Alezio (LE), chiesa Santa Maria Addolorata
Ignoto cartapestaio del sec. XIX (bottega di Antonio Maccagnani?), San Rocco, part. Alezio (LE), chiesa Santa Maria Addolorata
Alezio (LE), esposizione della statua di San Rocco all’interno della chiesa di Santa Maria Addolorata
Alezio (LE), esposizione della statua di San Rocco all’interno della chiesa di Santa Maria Addolorata
Alezio (LE), processione col simulacro di San Rocco, ottobre 2022
Alezio (LE), processione col simulacro di San Rocco, ottobre 2022
Alezio (LE), programma dei festeggiamenti 2023 in onore del compatrono San Rocco
Alezio (LE), programma dei festeggiamenti 2023 in onore del compatrono San Rocco